Riflessioni per il 2025. Intervento del Presidente di Confindustria Lecce Valentino Nicolì

 

L’inizio di un nuovo anno è sempre foriero di riflessioni e auspici: non sono alle spalle alcune criticità emerse nell’ultimo periodo e, contestualmente, si apre un nuovo capitolo, che dobbiamo percorrere, ricco di opportunità, sfide e obiettivi. È essenziale che il 2025 rappresenti un passo in avanti verso uno sviluppo forte, duraturo e sostenibile.

Nonostante le difficoltà imposte dal conflitto russo – ucraino e dall’aggravarsi delle tensioni in medio oriente, unite alle incertezze legate alla congiuntura economica internazionale, la provincia di Lecce si conferma una terra competitiva, attrattiva, resiliente, ma che deve affrontare delle difficoltà in alcuni settori strategici.

In tale ottica funge da sponda imprescindibile il costante impegno profuso dalle Forze dell’Ordine e dalla Magistratura, a cui va il nostro ringraziamento. Nel corso degli anni hanno contribuito a trasformare il territorio, costruendo un contesto di stabilità e fiducia. Sicurezza e legalità sono condizioni di sviluppo fondamentali, pilastri solidi per favorire investimenti, attrarre nuove imprese e valorizzare quelle già presenti, dando loro la possibilità di sprigionare il proprio ruolo sociale creando ricchezza, occupazione e contribuendo alla coesione sociale.

La fine del 2024 ha visto Confindustria Lecce impegnata, in collaborazione con i sindacati confederali, con i quali ha sottoscritto un Protocollo a tutela dello sviluppo del territorio, a portare avanti azioni a sostegno del settore Tessile Abbigliamento e Calzaturiero. È pur vero che il TAC è capace di esprimere altissimi livelli qualitativi e occupazionali, ma sta registrando una forte flessione degli ordinativi. Per garantire la tenuta sociale abbiamo promosso iniziative mirate presso la Regione Puglia per consentire al territorio di fronteggiare questo momento di impasse. Seguiamo con attenzione anche le imprese del Metalmeccanico che stanno vivendo una fase di rallentamento che però non ha ancora coinvolto, almeno nella nostra provincia, il settore automotive che continua a mostrare punte di eccellenza e di resilienza.

L’attrattività e lo sviluppo economico sono vitali per la nostra terra: tutti dobbiamo impegnarci per renderla un luogo in cui le imprese possano trovare non solo condizioni favorevoli, ma anche un ecosistema che valorizzi le eccellenze locali e promuova la crescita e il rafforzamento delle filiere produttive. La collaborazione tra imprese, istituzioni e parti sociali rappresenta il vero motore di crescita.

Un ruolo di rilievo in questo processo è svolto dall’Università e dai centri di ricerca. La sinergia tra il mondo accademico e il tessuto produttivo locale deve essere consolidata per promuovere l’innovazione, il trasferimento tecnologico e la creazione di start up innovative. Attraverso il potenziamento dei percorsi formativi, il supporto alla ricerca applicata e lo sviluppo di partnership strategiche, possiamo costruire un ponte tra il sapere e il saper fare, favorendo la crescita di un’economia della conoscenza che sia competitiva non solo a livello territoriale ma globale.

Il rapporto con le istituzioni e con la politica sarà fondamentale per garantire decisioni tempestive e sostenere investimenti mirati, orientati allo sviluppo economico e sociale del territorio. È prioritario, in tale ambito, condividere obiettivi chiari e una visione comune, per amplificare l’efficacia dei risultati delle iniziative intraprese.

Non possiamo poi trascurare l’importanza di un sistema di trasporti efficiente ed efficace. La forza di un territorio dipende anche dalla capacità di garantire infrastrutture moderne e servizi di mobilità che semplifichino gli scambi, riducano i tempi di percorrenza e migliorino la qualità della vita di imprese e cittadini.

Per Confindustria Lecce occorre prestare particolare attenzione al tema dell’occupazione, soprattutto giovanile. Gli ultimi dati suggeriscono che siamo ai livelli più alti degli ultimi tempi, ma non basta, poiché se da un lato, la disoccupazione scende sotto la media europea, con un tasso nazionale del 5,7%, dall’altro, sale al 19,2% il tasso riferito alla fascia tra i 15 e i 24 anni. È essenziale allora implementare politiche attive che facilitino l’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro, riducendo il divario tra domanda e offerta attraverso percorsi di formazione mirata, la frequenza dei corsi ITS, i tirocini e l’apprendistato. Inoltre, dobbiamo arginare il calo demografico e incentivare il rientro dei talenti, offrendo opportunità concrete e un felice bilanciamento tra i tempi di vita e quelli di lavoro.

In questo contesto, occorre cogliere le opportunità create dalla nuova Legge di Bilancio 2025 per quanto concerne investimenti e innovazione. Le agevolazioni previste rappresentano uno strumento importante per sostenere le imprese, migliorare la competitività e stimolare la crescita economica, anche per le piccole imprese di cui è composto per la maggior parte il nostro territorio. Positiva, anche se ci aspettavamo qualcosa in più, è l’introduzione di un nuovo sgravio contributivo per le imprese meridionali, che aggiorna la “Decontribuzione Sud”, riconoscendo ai datori di lavoro privati l’esonero parziale dal versamento dei contributi previdenziali, pur con percentuali decrescenti nel corso degli anni, per tutti i lavoratori a tempo indeterminato già in forza e per i nuovi assunti.

Il vero cambio di passo in ogni caso dipenderà dalla nostra capacità di fare sistema per cogliere le opportunità e superare criticità e sfide. Il 2025 deve essere l’anno della coesione e del rilancio: tutto questo non è un sogno, ma una realtà che possiamo e dobbiamo costruire insieme, come comunità.

 

Valentino Nicolì

Presidente Confindustria Lecce